Il Mare di Sabbia ...
I Patrimoni Culturali UNESCO dell’Isola di Giava fra Storia, Miti e Leggende.
Dal Batik all’Arte Teatrale delle Ombre, all’ Angklung e oltre, verso la scoperta dell'identità culturale del popolo indonesiano!
Un Viaggio in Indonesia non può che avere inizio dall’Isola di Java – in indonesiano Jawa - una delle più importanti e grandi Isole dell’ immenso Arcipelago indonesiano che, con le città di Jakarta – capitale dello stato dell’Indonesia - Yogyakarta e Surakarta, rappresentano anche il cuore economico di quest’area del Sud-Est Asiatico.
Jakarta
L’Arcipelago Indonesiano grazie anche alla sua posizione geografica, al suo Clima ed alla sua Natura, da sempre è stato un vero crogiuolo di Etnie, Religioni, Storie, miti, leggende, che con il tempo si sono fusi con i concetti e le divinità locali, dando Vita a quell’insieme di ricchissime tradizioni, fermenti artistici e culturali che ancor oggi sono vivi e presenti in quest’area.
Forse non è un caso quindi, che proprio in Indonesia ed in particolare a Trinil, nell’Isola di Giava, sono stati scoperti i resti fossilizzati di quello che va sotto il nome di Uomo di Giava, i resti cioè dello scheletro di uno dei primi esempi di Homo Erectus della Storia Umana.
Ed è sempre sull’Isola di Giava che si trovano le testimonianze più affascinanti dello straordinario patrimonio culturale di questo “paradiso in terra” : vi parlo dei siti archeologici di Borobudur, del complesso dei Templi di Prambanan e del palazzo Ratu Boko!
Scopriamo l’Isola di Giava … seguitemi!
L'isola di Giava è una esperienza fra Natura e Cultura tutta da vivere: il fascino e la grande generosità che qui la natura ha elargito agli Uomini la si può ritrovare nello smagliante colore verde delle sue foreste rigogliose e prorompenti, nei terrazzamenti delle risaie, nei suoi vulcani tutt’ora attivi, nei villaggi rurali come sulle coste e le spiagge!
Esempi ne sono il Baluran National Park definito “la piccola Africa di Giava”, con paesaggi tipici della Savana africana, lo stupendo Altopiano Ijen - Ijen Plateau - una vasta regione dominata dai tre coni vulcanici di Ijen, Merapi e Raung il più alto dei tre, lo splendido Bromo Tengger Semeru National Park, che ricomprende il mitico monte Bromo e la caldera di Tengger.
Non vorrei esagerare ma questa parte del Viaggio in Indonesia, nell’Isola di Giava, meriterebbe due Viaggi e/o un tempo adeguato per poterne assaporare la grande bellezza espressa dalla sua natura, insieme ai siti archeologici che la costellano.
Tra i siti archeologici e sacri presenti su questa Isola, da non perdere assolutamente sono i complessi di Borobudur http://whc.unesco.org/en/list/592 e di Prambanan, http://whc.unesco.org/en/list/642 sito sacro alla tradizione buddista il primo, a quella induista il secondo, entrambi riconosciuti dall’UNESCO come "Patrimoni mondiali dell'umanità", oltre al bellissimo palazzo Ratu Boko che racchiude in un armonioso mix, strutture buddiste (la Dyani buddista Budha, una Stupika, tavole di terracotta e una lapide in oro e argento con un'iscrizione buddista) e induiste (tre piccoli templi indù, una statua di Durga, una statua di Ganesh e una lapide con un'iscrizione di Rudra – il dio Siwa).
Come organizzare la visita ai tre siti archeologici:
I tre siti archeologici sono facilmente raggiungibili dalla città di Yogyakarta in auto e autobus e il tempo che intercorre con quest’ultima, se la raggiungete in auto, sarà:
Per Prambanan: circa 30 minuti;
Per Borobudur: circa 40 minuti;
Per Ratu Boko: circa 35 minuti.
Un approfondimento di questi splendidi Siti UNESCO sarà oggetto di un successivo “Spunto di Viaggio” …
Le Arti e l’Architettura Giavanese.
L’Isola di Giava, per la sua posizione geografica, ha fortemente risentito la presenza culturale della vicina civiltà indiana, che qui vi diffuse i suoi due credi religiosi più importanti: il buddhismo e l’induismo.
Senza andare nel dettaglio della interessante Storia di questa Isola, il dato di fatto è che con il tempo, le religioni e le tradizioni dell’India, (buddhista ed induista), qui si fusero in maniera armoniosa con le consuetudini e le tradizioni locali, dando vita a quella splendida manifestazione dell’Arte e dell’Architettura Giavanese, che va sotto il nome dello stile “Hindu di Giava", che racchiude tratti caratterizzanti davvero unici riscontrabili negli edifici, nei templi, nei monumenti che i re del tempo fecero edificare nella zona centrale dell’Isola, in prossimità della città di Yogyakarta, (culla della cultura giavanese) ma anche in una serie di Arti cosiddette minori che in questa zona trovarono terreno fertile alla loro crescita ed alla loro successiva diffusione nell’area.
Per Arti Minori intendo i Batik, la musica eseguita con i tradizionali Angklung ed il celebre teatro delle marionette.
Il Batik, che nell’Isola di Giava viene definito anche come batik manah, cioè “esperienza mistica”, deriva dalla lingua Indonesiana “ambatik”, è una tecnica ed un’Arte antichissima di decorare tessuti di cotone o seta, coprendone le parti che non si vogliono tingere con cera liquida per immersione
o attraverso uno strumento denominato tjanting, versando quindi il colore e lasciando assorbire lo stesso dal tessuto, rimuovendo successivamente la cera con acqua bollente e ripetendo le varie fasi se sono necessari diversi colori.
Pur essendo come tecnica molto diffusa in tutto il Sud-Est asiatico, in India ed in Sri Lanka, possiamo affermare che la Madre Patria del Batik, si trova proprio nell’Isola di Giava, dove venne portata, presumibilmente nel V° sec. D.C., da mercanti indiani o singalesi.
Diffusa prima presso le corti imperiali e le classi agiate, pian piano la tecnica artigianale del Batik divenne parte integrante della cultura e della tradizione dei popoli dell’Isola di Giava e dell’Indonesia, intrecciandosi con l'identità culturale del popolo indonesiano stesso che, attraverso i significati simbolici dei suoi colori e disegni, esprime la propria creatività e spiritualità, rappresentando anche in modo quasi naif, le diverse fasi dell’esistenza dell’uomo, dalla sua nascita alla morte.
Ed è per questo motivo che dal 2009 l’UNESCO ha aggiunto il Batik https://ich.unesco.org/en/RL/indonesian-batik-00170?RL=00170 fra i “Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità”.
Lo strumento musicale chiamato “Angklung” è costituito da tubi dibambù nero speciale, legati con corde di rattan su un telaio unico, il cui suono risulta di grande intensità emotiva, il cui uso viene tramandato da padre in figlio verbalmente.
Per questo motivo l’Arte e l’insegnamento della musica con gli Angklung è stata inserita dall’UNESCO nel 2010, fra i Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità https://ich.unesco.org/en/RL/indonesian-angklung-00393?RL=00393.
L’Arte Teatrale delle Ombre con le Marionette dell’Isola di Giava (ma anche tutta l’Indonesia), localmente chiamata “Wayang Kulit”, è stata riconosciuta nel 2003 dall’Unesco quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Il teatro delle figure di cuoio mette in scena rivisitazioni del Ramayana animate da un dalang, una sorta di veggente locale, che rivela gesta e leggende della tradizione hindu e degli avi agli abitanti dei villaggi.
Un Viaggio in Indonesia va ben aldilà delle sole immagini del Paradiso tropicale e rappresenta un Viaggio completo sotto tutti i punti di vista … per tutte le esigenze e per tutti!
Al prossimo “Spunto di Viaggio” e … #LasciateviIspirare!!!
Ciao da Mimma/Mimì