Dali...una cittá che evoca leggende, miti, un passato ancora presente fra paesaggi incantati, fra laghi e montagne, narrandoci la sua pregressa vocazione di stazione di passaggio lungo gli antichi itinerari del tè e del servizio postale a cavallo del Sichuan!

Siamo "a sud delle nuvole", all’estremità sud-occidentale della Cina, ai confini con il Tibet...nel magico mondo dello Yunnan!

La magia dello Yunnan nasce dai verdi paesaggi affascinanti dell’altopiano nonché dalle usanze delle sue numerose etnie, circa 26, ciascuna con le proprie tradizion : ed cco gli Han, i Bai, gli Zhuang, i Mo Suo, i Tai, i cui usi e costumi sono diversi come pure le lingue e l'abbigliamento!

Questa Provincia della Cina vi affascinerá, un viaggio nel viaggio della Grande Cina....una grande emozione.!

Dali é situata sulla sponda occidentale del lago Erhai Hu ad un’altitudine di circa 1.900 metri, immersa in un suggestivo paesaggio montano, circondata dall’imponente catena del Cang Shan, il “Monte di Giada Verde”, le cui vette superano i 4.000 metri. Per gran parte dei cinque secoli in cui lo Yunnan fu un regno indipendente, Dali ne costituì il centro nevralgico, tanto che la città vecchia conserva ancora una piacevole atmosfera d’altri tempi.

Dali è una città in miniatura che all’interno dell’antica cinta muraria ha conservato alcune graziose vie acciottolate e splendide case tradizionali in pietra. Il modo migliore per cominciare ad assaporare le bellezze del centro e per ammirare il panorama dei dintorni è passeggiare lungo le mura, mentre Huguo Lu, che la gente del posto chiama Yangren Jie, ovvero “Via degli Stranieri”, è la via che ospita la maggior parte dei caffè e dei negozi

L´etnia Bai é quella maggiormente rappresentativa a Dali, un'etnia di stirpe birmano-tibetana.

Ci sono innumerevoli leggende e miti circa il Re Drago, vecchie poesie popolari, musica, dipinti, case residenziali, religioni, costumi e feste fra questa etnia. Anche se influenzato dalla cultura indiana e cinese durante il periodo Nanzhao e il periodo Dali, l'etnia rimase fortemente unita, sopravvivendo fino ad oggi.

seguirà la seconda parte..MIMMA PALAMARA