Phnom Penh è una città in rinascita.

Con mille difficoltà, perchè le tragedie recenti fanno ancora pagare un prezzo altissimo, perchè la povertà è tuttora una terribile realtà ma si sta provando a migliorare le condizioni di vita di tutti. Piaghe antiche e moderne, ma una capitale che vorrebbe tornare ad essere quella “Parigi d’Oriente” che fu un tempo. E’ una delle città che più amo al mondo.“ …

 Cosí scriveva Corrado Ruggeri in un suo Reportage da questa cittá....e come dargli torto? É praticamente impossibile non farsi coinvolgere da questa cittá che pur tuttavia molti non ritengono bella od interessante!

Un viaggio in Cambogia dovrebbe assolutamente iniziare dalla sua capitale: una città vivace, pulsante, un mix di tradizione e modernità che si respira a ogni angolo.....

Phnom Penh è affascinante, non eccessivamente caotica e ospita alcune delle più belle architetture e testimonianze storiche del Paese. Per capire la cultura del popolo Khmer bisogna partire da qui e fermarsi almeno almeno un paio di giorni.

Il Museo Nazionale é un luogo che ho adorato fin da subito. Immerso nella pace e nel verde di piante e alberi tropicali, questo bellissimo edificio rosso in stile khmer, ti accoglie con un inebriante profumo di frangipane che ti accompagna per tutta la visita, proveniente dal grazioso giardino interno.Il Museo ospita la più ricca collezione di sculture khmer esistente (più di 5.000 oggetti d’arte). Mi sono letteralmente persa ad ammirare le tantissime statue millenarie delle divinità buddiste e induiste. La storia della Cambogia si intreccia profondamente con l’alternanza tra queste due religioni che si sono finemente intrecciate, ma l´Arte Khmer mantiene contenuti di autenticitá espressiva propria, un patrimonio millenario che testimonia il grado di eccellenza raggiunto già in epoca remota dagli artisti Khmer.

Il Museo Nazionale Cambogiano ha l’altissimo pregio di condensare in poche stanze poste a cornice di una lussureggiante corte interna, la millenaria storia del popolo khmer.

Le lontane origini di questa etnia si perdono nella leggenda di un principe indiano in fuga dal proprio regno che solcando i mari giunse nelle paludose terre dell’odierna Siem Reap dove si sposò con una principessa, la figlia del re dei serpenti naga, il quale, come regalo di nozze, bevve tutta l’acqua malsana della regione offrendo alla nuova coppia un solido terreno dove gettare le basi per l’affermazione del primo regno khmer.

Come ogni mito fondativo, anche questa leggenda contiene numerose germinazioni proto-storiche, in particolare due eccezionalmente pregnanti: in primo luogo illustra l’immenso debito culturale che i primi regni cambogiani ebbero nei confronti della civiltà indiana pur rapidamente mescolata e confluita nella autoctona cultura khmer rappresentati dal principe indiano e dalla principessa Naga, in secondo luogo pone in evidenza il processo di regolamentazione delle acque, tanto importante in tutte le culture medio ed estremo orientali, attraverso il quale la terra esce come purificata e pronta a essere fertilmente abitata e lavorata.

Tutte queste fasi che preludono all’epoca d’oro dei regni di Angkor, sono ampiamente sviluppate nelle prime due sale del museo che espongono una ragguardevole collezione di statuaria di ispirazione induista, notevoli in particolare i gruppi scultorei di Shiva e di Vishnunonchéuna serie di iscrizioni sacre o memorialistiche in sanscrito; istruttiva inoltre una ricostruzione video grafica che rievoca la struttura di laghi, canali, bacini e serbatoi vòlta al controllo delle fasi di piena o di siccità delle risorse idriche della zona!

Sono tuttavia i fasti del grande arco culturale di Angkor, il più’ grande impero nella storia indocinese che scavalca svariati secoli.

Il Museo é costituito da quattro padiglioni che si affacciano sul grazioso giardino. Quasi tutti i visitatori seguono il percorso che si sviluppa in senso orario secondo l'ordine cronologico della collezione. La prima opera d'arte importante che vedrete è un grande frammento (che comprende la testa relativamente intatta, le spalle e le braccia) di un'immensa statua in bronzo che raffigura Vishnu sdraiato, recuperata nel 1936 nel tempio Mebon occidentale, vicino ad Angkor Wat.

Procedendo nel padiglione posto a sinistra si possono ammirare le opere del periodo preangkoriano che documentano l'evoluzione della scultura, dalle forme tipicamente umane dell'arte indiana a quelle di carattere più spirituale e divino assunte dalla scultura khmer tra il V e l'VIII secolo. Tra le più straordinarie segnaliamo un'imponente statua a otto braccia di Vishnu del VI secolo, rinvenuta a Phnom Da, e quella di Harihara, in cui si fondono gli attributi di Shiva e Vishnu, proveniente da Prasat Andet, nella provincia di Kompong Thom.

La collezione di Angkor comprende magnifiche statue di Shiva risalenti al IX, X e XI secolo, una coppia di scimmie gigantesche in lotta fra loro (Ko Ker, X secolo), una splendida stele di pietra proveniente da Oddar Meanchey, su cui sono incise scene della vita di Shiva, e la meravigliosa statua di Jayavarman VII (regno 1181-1219), raffigurato in posizione seduta e con la testa leggermente reclinata in atteggiamento meditativo (Angkor Thom, fine XII secolo).

Il museo espone inoltre una collezione di ceramiche e bronzi risalenti ai periodi preangkoriani di Funan e Chenla (dal IV al IX secolo), al periodo Indravarman (dal IX al X secolo) e al periodo angkoriano classico (dal X al XIV secolo), nonché opere di epoca più recente come la splendida chiatta reale in legno.

Le ultime stanze del museo rappresentano il declino che caratterizza la Cambogia degli ultimi 700 anni, una parabola discendente dove le grandi espressioni artistiche della statuaria dell’epoca d’oro e le fantastiche architetture dei templi si trasformano prima in convenzionale artigianato per poi degradare sempre piú.

Dal punto di vista religioso é molto interessante notare come in Cambodia si sviluppa un processo simmetrico e opposto a quello indiano dal punto di vista religioso: il buddismo, destinato rapidamente a scomparire dagli orizzonti dell´India a favore dell´ induismo, si impone in Cambogia nella sua accezione altamente umanizzata del teravada.

Innumerevoli statue del Buddha, impreziosite da quel sorriso arcaico che discende dalla statuaria indiana si apparentano ai misteriosi sorrisi dei kuroi greci, riempiono numerose sale e sono tuttora oggetto di assidua venerazione da parte di monaci o fedeli che si trovano a visitare il museo e che non rinunciano a offrire chi dell’incenso chi una moneta chi un fiore.

Visitare questo Museo pone le basi fondamentali per comprendere ció che si vedrá successivamente nei templi o nei simbolismi della spettacolare Arte Khmer....e soprattutto a capire il  popolo cambogiano!

Non perdetevelo assolutamente durante il Vostro Viaggio in Cambogia.....by MIMMA

 

Riferimenti e Link di approfondimento:

http://www.cambodiamuseum.info/en_information_visitors.html.

http://it.vietnamitasenmadrid.com/cambogia/phnom-penh-da-vedere-da-fare.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Phnom-Penh-festeggia-la-restituzione-di-tre-preziose-statue-millenarie-31257.html

http://www.lonelyplanetitalia.it/destinazioni/cambogia/phnom-penh/da-vedere/museo-nazionale-della-cambogia

http://terresottovento.altervista.org/?p=6767

http://www.parliamodiviaggi.it/itinerario-di-viaggio-in-cambogia-cosa-visitare-a-phnom-penh-tra-tradizione-e-modernita/

https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.cambodiamuseum.info/&prev=search

http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:BVs1TzFusTcJ:dreamersatwork.org/2013/02/06/2127/+&cd=14&hl=it&ct=clnk&gl=it

http://www.corradoruggeri.it/phnom-penh/

MAPPA INTERATTIVA DEL MUSEO

http://www.cambodiamuseum.info/en_information_visitors/museum_galleries.html