Un breve volo interno per Heho, nello Stato Shan conduce verso la (ri)scoperta del Myanmar fra mille emozioni spesso impreviste ma sempre Benvenute!

E per caso puó succedere...che strada facendo ci si imbatta in una bellissima cerimonia Shinbyu “la Cerimonia dei Novizi” e ci si faccia „travolgere dall´entusiasmo dalle famiglie dei noviziandi” Pa-O ... una cerimonia fra Suoni, colori e speranze per i piccoli!

La Shinbyu si celebra durante le vacanze estive, che in Myanmar cadono tra marzo e aprile: il rito di passaggio che richiama la partenza del principe Siddharta Gautama (il Buddha storico) dal suo palazzo e culmina in una sfarzosa processione si snoda attraverso le strade della villaggio. Nella cultura birmana, la permanenza in monastero rappresenta non tanto un obbligo quanto una benedizione che si estende a tutti i membri della famiglia. I bambini orfani o quelli le cui famiglie non si possono permettere di sostenere le spese, sono generosamente aiutati dagli altri membri della comunità.

I ragazzini sono truccati e vestiti di seta e oro come principi, protetti dal sole da ombrelli dorati, stanno accomodati su carri dorati, e sopra cavalli con bardature coloratissime. Nella grande casa tanti parenti e vicini del villaggio e ciascuno per quanto possibile fornisce al Novizio il suo supporto..Coperte, cuscini, giochi sono ammassati dentro la casa...

Mi fanno entrare e partecipare con una grandissima ospitalitá come una di loro, sorridono ne vedermi affaccendata a scattare foto e guardare con interesse la loro cerimonia!

Questa cerimonia coincide con un momento significativo della tradizione e della cultura birmana: è rappresentato dalla cerimonia di ingresso al noviziato, ogni birmano deve fare un periodo di noviziato in monastero una volta compiuti i sette anni e prima dei vent’anni. È un impegno e un orgoglio per ogni famiglia, che si esprime attraverso una complessa cerimonia.

 

Ripresa la strada ci si dirige verso Pindaya una tranquilla cittadina posta sulle rive del lago Botoloke casa dell’etnia Danu che si raggiunge attraversando villaggi Pa-O immersi in una campagna che presenta scenari di magnifica bellezza per visitare la sua magica grotta localmente chiamata Shwe Oo Min, nel cuore della collina.

Nella zona di Pindaya è nota anche per la lavorazione e la produzione artigianale presso le famiglie della carta partendo da una miscela resa poltiglia contenente la corteccia di un albero locale e fiori di gelso e dalla quale si ricavano i tipici ombrelli resi impermeabili dall´uso della colla di riso e coloranti naturali: questi ombrellini sono molto usati dai monaci mentre quelli decorati sono stupendi anche per gli interni delle case o i giardini... non ho mancato di acquistarne qualcuno da riportare in Italia!

Presso la stessa famiglia ho degustato anche il loro piatto del pomeriggio preparato con foglioline del pregiato tea birmano, coltivato sulle colline di Pindaya, mescolato con le squisite noccioline locali, da bere..tea caldo in caraffa che da ora mi accompagnerá per tutto il viaggio!

L´esperienza di vivere i momenti di Vita locale..é davvero splendida!

Must della prima giornata di questo viaggio é stata la visita alla famosa Grotta calcarea di Shew Oo Min, un luogo magico ammantato dalla leggenda del principe Kummabhaya che proprio in quei luoghi, udite le invocazioni di aiuto di sette principesse fatte prigioniere da un Nat maligno a forma di grande ragno, riesce a liberarle: una figura della mitologia che risalta in posa statuaria dinanzi all´entrata del ripido (ma si puó salire anche con un ascessore scavato nella roccia!!) percorso paesaggisticamente spettacolare, che porta verso la grotta al cui interno sono presenti migliaia di statue di Buddha, di ogni forma materiale e dimensione, una vera e propria luccicante galleria iconografica dell´arte buddhista... da rimanere a bocca aperta!

Un attimo di quiete la si trova cercando piccole cavitá nascoste al suo interno dove mi soffermo „ascoltando il silenzio“..una splendida pratica che vi consiglio di provare!

Una notte da trascorrere nei dintorni di Pindaya é da mettere in conto e ve lo consiglio, per vivere conoscere ed approfondire con calma la realtá locale, i mercati e la cultura delle minoranze Etniche.

Al prossimo Spunto di Viaggio.. by Mimma